27 Aprile 2016 – E fu sera e fu mattina

Certo che, a 37 anni, svegliarsi al caldo è tutta un’altra cosa! Colazione, trasporto del kayak fino al molo, e via. L’ottavo giorno di navigazione inizia un po’ tristemente, senza nessuno da salutare. Troppo presto per tutti. E sul Fiume si naviga svelti, approfittando della bella giornata. 52 chilometri da affrontare oggi, alternando momenti di silenzio assoluto per godere appieno degli armoniosi suoni della natura, a lunghe chiacchierate per ammazzare il tempo. Le condizioni meteo peggiorano, ma per fortuna Giuseppe trova sempre il modo di strapparmi un sorriso.

Il ciak-ciak delle pagaie che, come un metronomo, dà il ritmo alle nostre giornate è l’unica compagnia di cui disponiamo. A parte il nostro amico airone cenerino, intendo. Diventa molto presto un piacevole gioco quello di avvistarlo sulla riva, avvicinarsi senza pagaiare, vederlo levarsi leggiadro ed elegante ad un metro dall’acqua per poi posarsi 100 metri più avanti ad attenderci di nuovo. E di nuovo. E daccapo.

Tanti auguri, Antonella!

In tarda mattinata ci fermiamo nei pressi di Suzzara (MN) in un meraviglioso posto abbarbicato anch’esso sull’argine destro del Fiume, che risponde al nome di Osteria Argentovivo. La titolare, Antonella, arzilla e felice di vedere “gente di Fiume” festeggia oggi il suo compleanno. E allora festeggiamo, dai! Un paio di Spritz per innaffiare la buonissima focaccia con i ciccioli.

discesa fiume po kayak ottavo giorno argentovivo antonella manfredini

Un’oretta buona di sosta, per poi ripartire dopo averle autografato una fetta di anguria di legno, nel dehor del locale. Pittoresco e molto simpatico l’arredamento esterno di questo bellissimo locale sulla riva del Po.

discesa fiume po kayak ottavo giorno argentovivo anguria

Pranzo al sacco, una triste insalatissima Riomare, birretta, un po’ di relax al sole e via di nuovo. Abbiamo ancora Fiume da percorrere, oggi, prima di riposare. Un’indecente abbronzatura inizia a materializzarsi sulle mani, o meglio, sulle dita che restano fuori dai guanti indossati per proteggerci dalle vesciche. Inguardabile. Si viaggia a buon ritmo, in una solitudine interrotta solo da qualche pescatore che sorride quando gli diciamo che veniamo da Torino. Bella, la gente del Fiume.

Che fatica

Si leva nuovamente il vento, sempre contro, sempre sul finire della giornata, quando sei già entrato in riserva di energia. La vista sulla sponda sinistra della “Nautica Bagnolo San Vito” è quasi un miraggio.

Ci accoglie la gentilissima moglie di Antonio, il proprietario, e ci mostra il bungalow che sarà la nostra dimora per la notte. Approfittiamo del sole per asciugare il bucato, e abbiamo anche tempo per un piccolo riposino prima di cena. Crolliamo in un sonno profondo per più di un’ora, per poi sederci a tavola tutti insieme davanti ad una pizza gentilmente offerta da Antonio.

E si parla di siluri, di turisti, di barche, di Fiume. E di possibilità. Perché c’è un mondo che gira intorno a questo Fiume che purtroppo la gente non conosce. Che sia, insieme a Renken, la nostra missione? Lieti ed onorati di provarci. La gente del Fiume se lo merita. Il nostro ottavo giorno di viaggio termina qui, con il sorriso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.